Amenorrea, dismenorrea e polimenorrea

Il ciclo mestruale riflette la salute fisica e psicologica della donna. A volte però può essere soggetto a delle alterazioni. Nell’articolo tutte le cause.

Amenorrea

In questo articolo:

Amenorrea, oligomenorrea, dismenorrea e polimenorrea sono i disturbi più comuni del ciclo, ma in che cosa consistono? Per scoprirlo, bisogna prima di tutto comprendere il funzionamento del ciclo mestruale.

Il ciclo mestruale rappresenta l'espressione del fisiologico svolgersi dei meccanismi legati alla funzione riproduttiva della donna. Si manifesta con una regolare periodicità mensile, dalla pubertà alla menopausa, riflettendo l'andamento ciclico della regolazione neuro-ormonale, che riconosce nell'ovulazione l'evento biologico più rappresentativo.

E' normale avre un ciclo irregolare nei primi 5 anni dal menarca (prima mestruazione) e nei 3 anni che precedono la menopausa, entrambi periodi caratterizzati da assenza di ovulazione.

Perchè un flusso mestruale sia regolare, sono necessari: un apparato genitale anatomicamente “normale”, la circolazione dei giusti livelli ormonali e il corretto funzionamento del sistema di coagulazione del sangue.
Un difetto di una di queste tre parti si rifletterà sul ciclo mestruale alterandone il ritmo, la durata e l'intensità.

La mestruazione compare normalmente ogni 28-30 giorni, con un range che va dai 21 ai 35 giorni e può durare in genere da 2 a 6 giorni.
Quando queste periodicità, che possono variare molto da donna a donna, sono alterate subentrano i cosiddetti disturbi del ciclo: polimenorrea, oligomenorrea, amenorrea e dismenorrea. Facciamo un po’ di chiarezza.

Polimenorrea e oligomenorrea.

Con il termine di polimenorrea si intende un'alterazione del ritmo del flusso mestruale, che arriva più volte in un mese (per esempio ogni 15 giorni). Il suo contrario viene chiamato oligomenorrea, ovvero quando il ciclo arriva dai 35 giorni in poi. Dopo 3 mesi consecutivi di assenza di mestruazioni si parla di amenorrea.

Amenorrea cause.

L'amenorrea viene chiamata primaria quando le mestruazioni non sono mai comparse spontaneamente.
Si tratta di una condizione abbastanza rara, dovuta alla presenza di difetti genetici non modificabili, o a malformazioni dell'apparato genitale, alcune delle quali correggibili, come nel caso dell'imene imperforato.

Si parla di amenorrea secondaria quando le mestruazioni, inizialmente presenti, sono cessate per più di 90 giorni e le cause possono essere svariate.
Nella maggior parte dei casi, la causa di amenorrea secondaria è l'assenza di ovulazione, dovuta al fatto che la donna non ha un peso adeguato, fa eccessiva attività fisica oppure è sottoposta a ritmi di vita troppo stressanti. L’incidenza di questi fattori ben si comprende se si pensa che il fine ultimo del ciclo mestruale è sempre riproduttivo, perciò, se la donna non è in condizioni di concepire un altro essere vivente, il suo corpo non produce l'uovo ed il ciclo salterà o arriverà più volte in un mese: sono manifestazioni diverse della stessa causa.

Un’altra possibile causa dell’amenorrea è la sindrome dell’ovaio policistico. Anche nella micropolicistosi ovarica, infatti, il ritmo mestruale è alterato per l'assenza cronica dell'ovulazione.

Una condizione meno frequente che porta all'amenorrea è la menopausa anticipata, che insorge prima dei 40 anni ed è spesso legata a familiarità.

Infine, quando si tratta di una donna sessualmente attiva, prima di iniziare a effettuare gli accertamenti per capire le possibili cause dell’assenza di mestruazioni, è sempre opportuno escludere, prima di tutto, una gravidanza.

Dismenorrea.

La dismenorrea, così si chiamano le mestruazioni dolorose, rappresenta il disturbo ginecologico più diffuso, lamentato da 1 donna su 4.
Ai dolori mestruali si possono associare altri disturbi quali nausea e vomito, alterazioni dell'umore, stipsi o diarrea, cefalea, insonnia, stanchezza, vertigini, che caratterizzano la cosiddetta sindrome premestruale.
Sicuramente responsabile è l'eccessivo rilascio di sostanze chiamate "prostaglandine", che fanno contrarre l'utero fino a ridurne l' ossigenazione.

Quando la dismenorrea insorge dopo anni dalle prime mestruazioni, può sottintendere altre condizioni patologiche, prima tra tutte l'endometriosi. una condizione per cui parte del tessuto interno dell'utero esce dalla sua sede abituale e si annida in altri tessuti, causando dolore. E' importante riconoscerla per poterla curare.

Mestruazioni dolorose possono manifestarsi anche quando la fuoriuscita del sangue è ostacolata, per esempio in presenza di fibromi, malformazioni congenite o aderenze.

Infiammazioni della pelvi e infezioni sessualmente trasmesse possono associarsi a dolore pelvico che aumenta durante il periodo mestruale. Infine, anche l'uso della spirale (IUD, Intra Uterine Device) può provocare cicli più abbondanti e dolorosi.

In conclusione, un ciclo mestruale regolare e non doloroso riflette una condizione di equilibrio interiore e di salute. Una donna che abbia mestruazioni irregolari e dolorose dovrebbe effettuare accertamenti ginecologici, che permettano di capire dove si sia “rotto” quell'equilibrio in modo da riuscire a ripristinarlo tempestivamente.

Non sempre è richiesto l'ausilio di farmaci o vi sono patologie da trattare; in molti casi, cambiare lo stile di vita potrebbe essere sufficiente per risolvere il problema.

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